Hollywood Best Indie Film Awards

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Vulnerare, di Sergio Mario Illuminato, non è un cortometraggio convenzionale, né ha l’intenzione di esserlo. Si colloca in una zona di confine tra cinema e performance, più meditazione che racconto. Ambientato in un carcere abbandonato, non ci invita a seguire una trama, ma a ricomporne una. Gli indizi si disseminano come frammenti: le texture della pietra e della ruggine, l’eco di passi lontani, il fantasma di vite un tempo confinate in questi spazi.

Illuminato adotta un linguaggio impressionistico. Un muro, una finestra sbarrata, un corridoio: ogni elemento è offerto allo sguardo con una tale attenzione tattile che sembra di percepirne la ruvidità sotto le dita. Danzatori contemporanei attraversano i locali come presenze spettrali: i loro corpi evocano prigionieri, oppure il tempo stesso, che scorre e si dissolve. La prigione non è più un luogo, ma un ricordo incarnato.

La ricerca visiva è spesso folgorante: Illuminato dimostra un occhio attento alle materie, alle superfici, alla composizione dell’inquadratura. Eppure, non mancano passaggi in cui le immagini rivelano i limiti dei propri strumenti: riprese che tradiscono l’origine da smartphone, stabilizzazioni tanto marcate da distrarre, oscillazioni che attraggono l’attenzione più sul mezzo che sull’oggetto rappresentato. Un monito su quanto labile sia il confine tra intimità e inavvertenza.

Il montaggio, invece, sa catturare e condurre. Il film offre soltanto frammenti, ma sufficienti perché lo spettatore possa intessere una propria narrazione: un atto di partecipazione che si compie nello spazio tra regista e pubblico. A colpire maggiormente è però il paesaggio sonoro. Attraverso un uso sapiente di J e L cuts, l’audio trascina in avanti, guidando da un ambiente all’altro della prigione, creando continuità là dove le immagini sembrano frantumarsi.

Vulnerare non cerca di spiegare, ma di immergere. È un’esperienza percettiva in un luogo che risuona di storie solo immaginabili. Le imperfezioni sono visibili, ma altrettanto lo è l’ambizione—ed è questa a lasciare un’eco persistente.

Per la sua radicale capacità di coniugare rigore estetico e visione sperimentale, la giuria degli Hollywood Best Indie Film Awards 2025 è orgogliosa di conferire a Sergio Mario Illuminato il premio per la Miglior Regia / Film Sperimentale. Vulnerare è stato riconosciuto come un’opera di rara intensità, capace di trasformare i limiti in linguaggio artistico e l’imperfezione in una potente dichiarazione poetica.