Progetti Artistici Istituto Istruzione Superiore Statale Piaget-Diaz Roma

IOSONOVULNERABILE 2025 

 

Gli allievi e le allieve dell’istituto superiore “Piaget-Diaz”, indirizzo “Servizi culturali e dello spettacolo”, hanno avuto la possibilità di intraprendere un percorso formativo della durata di un intero anno scolastico sul tema delle “Vulnerabilità” grazie al progetto artistico ‘IOSONOVULNERABILE’ di Sergio Mario Illuminato.

Questo termine, così ingombrante in un’epoca in cui si richiede ai giovani di essere costantemente performanti, competitivi e resilienti a ogni costo, ha aperto un varco verso la possibilità di lasciarsi travolgere dalle proprie emozioni, senza dominarle né temerle, ma accogliendole e offrendo loro voce.

I suoni di questa platea si sono trasformati in opere d’arte che, attraverso l’espressione artistica, hanno assunto forme uniche e imperfette, narrando di umanità e fragilità, ma anche di un sentire comune che ci rammenta che siamo tutti uomini e donne che avanzano con passi incerti nella stessa direzione e che per essere fragili ci vuole coraggio

Prof.ssa Serena Santilli
Prof. Roberto Biagiotti
Prof.ssa Carmela Rinaldi

 

Studenti e studentesse V AC Studenti e studentesse IV AC
Serena Capozzi Stefano Carmante
Chiara De Martinis Gaia Casciani
Federica Dell’Isola Gaia Lucantoni
Patrizio Franchi Mollo Leonardo
Giacchini Giorgia Lorenzo Rossi
Damiano Rinaldi Stefano Soussi
Valerio Rossi Venanzi Tommaso
Alexander Ruiz Won Giovanni
Claudia Saccente  

 

Il coraggio della vulnerabilità: frammenti di autentiche imperfezioni

Da sempre nella creazione artistica si nasconde un dialogo con la fragilità e la vulnerabilità umana.

Moltissimi artisti hanno esplorato, attraverso le loro opere, emozioni, esperienze intime, sofferenze  e traumi, rendendoli visibili agli altri, trasformando la vulnerabilità in forza creativa e l’opera d’arte in un riflesso autentico del proprio percorso interiore, un atto di coraggio e di accettazione delle proprie fragilità.

Dal non finito di Michelangelo, alle pennellate inquiete degli espressionisti, alla dissimulazione del dolore nelle opere di Frida Kahlo, l’arte ha reso l’imperfezione simbolo di autenticità e verità.

Questa esposizione si inserisce in un racconto dell’arte nel quale la vulnerabilità non è debolezza, ma origine della creazione stessa, attraverso lo sguardo sincero di giovani adolescenti, liberi di esprimersi senza il timore di essere incompresi.
Ogni opera, realizzata con tecniche e materiali diversi – fotografia, disegno, collage, scultura e video – racchiude frammenti di esperienze intime e personali e di sguardi sul mondo circostante, in cui si intrecciano insicurezze, paure e dubbi ma anche una grande consapevolezza e forza interiore.

La non accettazione di sé, la paura del giudizio degli altri, la fatica di emergere e di mostrare la propria singolarità in una società normalizzante e pressante, la vergogna, l’insicurezza, l’impossibilità di comunicare il proprio dolore e il silenzio e la solitudine che ne derivano sono sentimenti che emergono con forza e si contrappongono alla ricerca di uno spazio in cui sentirsi liberi, accettati e al sicuro.

Per i ragazzi l’arte diventa un mezzo per esplorare e comprendere la propria vulnerabilità e per riflettere sulla complessità della condizione umana.

Nelle loro creazioni, tra confusione e disperazione, traspaiono in maniera chiara anche messaggi di resilienza, sguardi compassionevoli verso se stessi e verso gli altri a dimostrare che l’accettazione delle proprie fragilità, la scelta di non nascondersi e l’abbandono dell’idea di perfezione e controllo, permette di creare connessioni più autentiche e profonde con gli altri.

Le opere dei ragazzi non sono dunque solo testimonianze di fragilità ma anche di forza, apertura e possibilità, spazi di condivisione e di ascolto, in cui lo spettatore è invitato ad entrare per riscoprire la bellezza dell’essere umani, frammenti di autentiche imperfezioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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